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Colloquio per la Consapevolezza Psicologica

Lavoro da dieci anni come Psicologa, effettuando sedute individuali, di coppia e di gruppo.
Il mio pensiero sul significato del sintomo si ispira a quello che Carl Gustav Jung afferma agli inizi del novecento, anticipando certe concezioni recentissime: “ non dobbiamo cercare di sbarazzarci di una nevrosi, ma piuttosto fare esperienza di quello che significa per noi e di quello che ci insegna. Dobbiamo addirittura imparare ad essergliene riconoscenti. Senza di essa avremmo potuto perdere l’occasione di apprendere chi siamo in realtà: non siamo noi a guarirla, è lei che ci guarisce. Insomma, quando un uomo è malato, la sua malattia è un tentativo della natura per guarirlo.”

Nel mio metodo integro le conoscenze e gli strumenti di aiuto acquisiti fino ad ora, lasciandomi guidare, nelle sedute, dal vissuto delle persone e dalla loro personalità, con l’obiettivo di creare un rapporto empatico personalizzato, dove il colloquio e le tecniche hanno il fine, in quella seduta e in quel momento, di essere risposte adeguate e coerenti ai bisogni psico-emotivi che la persona presenta e alla richiesta di base di riuscire a trovare il proprio equilibrio.

Secondo me, quello che succede in una seduta di lavoro psicologico è qualcosa di più “della somma delle parole e delle tecniche usate”, perché è in questo ambito che finalmente la persona può esprimere quello che sente ed “è vista” e “si può vedere” per quello che è. Ha la possibilità di osservarsi in uno specchio, dove ritorna sempre un’ immagine di accoglienza, di comprensione e allo stesso tempo di sostegno nell’affermazione della consapevolezza di sé e nelle capacità di evoluzione interiore. Le parti di sé, nascoste o separate, si liberano e si ricompongono, lasciando quello che non serve più: dolore, vecchi schemi mentali, difese.
Gradualmente la propria vera identità prende forma, cresce dentro di sè la coscienza profonda del proprio essere, delle proprie risorse, della propria vitalità, della fiducia in sé stessi e nella vita.

Tecniche di estrazione Gestaltica

La Gestalt è stata elaborata principalmente da Fritz Perls,psicanalista ebreo di origine tedesca, emigrato all’età di 53 anni negli Stati Uniti. Lavorare con la Gestalt significa integrare un insieme di metodi e tecniche varie,verbali e non verbali,che hanno l’obiettivo di favorire la presa di coscienza dell’esperienza attuale: “il qui e ora”,il quale contempla comunque anche l’eventuale riaffiorare di un vissuto antico.

Sullo sviluppo della teoria della Gestalt hanno influito alcuni fondamenti della psicanalisi (per es. la valutazione dei meccanismi di difesa,chiamati “resistenze” nel linguaggio gestaltico),le terapie psicocorporee inspirate a Wilhelm Reich,lo psicodramma,gli approcci fenomenologici ed esistenziali ,le filosofie orientali. Da qui l’importanza del lavoro sull’espressione delle emozioni, sulla respirazione,sul risveglio sensoriale, sul corpo e la voce , sui sogni o sulle fantasie guidate con il fine di non interpretarle, ma intese come punto di partenza per esperire i contenuti interiori e promuovere la presa di coscienza globale. Nell’uso della Gestalt vengono usate anche delle tecniche che favoriscono la libera espressione: pittura, scrittura creativa, danza.

Altre tecniche sono:
- Il “monodramma”, ossia alternare la rappresentazione di sè stesso con quella di altre persone significative nel presente o nel passato, questo porta ad esplorare, riconoscere il vissuto emozionale reale ed eventuali conflitti interiori, sciogliendoli o integrando meglio le opposte “polarità” che ci possono essere internamente e di conseguenza in una relazione;
- Il “parlare a”, ossia rivolgere la parola direttamente a qualcuno, anche se non presente, al quale si ha bisogno di dire delle cose mai dette. Questo permette di passare da una riflessione di tipo razionale a un contatto relazionale, cioè ad una espressione di tipo emotivo che permette il superamento dell'eventuale blocco e lo sviluppo di una consapevolezza più profonda.

Serge Ginger, psicoterapeuta gestaltico, afferma che “la Gestalt è un atteggiamento di base che si distingue sia dalla psicanalisi che dal comportamentismo’ costituendo una “terza via” originale: né comprendere, né apprendere, ma sperimentare,per ampliare al massimo il nostro vissuto e la nostra libertà di scelta e tentare di fuggire dal determinismo alienante del passato e dell’ambiente, dalla pregnanza dei condizionamenti “storici” o “geografici”,generati al nostro interno dall’infanzia, per ritrovare uno spazio di libertà e di responsabilità.”

“L’importante non è quello che hanno fatto di me, ma ciò che io faccio di ciò che hanno fatto di me” - Sartre,1966

“Il normale deve definirsi, non per l’adattamento, ma al contrario, per la capacita di inventare delle nuove norme” - Goldstein, uno dei maestri di Perls.

Bioenergetica

Afferma Alexander Lowen: “La Bioenergetica è la via vibrante alla salute e la via alla salute vibrante. Per “salute vibrante” non intendiamo semplicemente l’assenza di malattie ma lo stato in cui si è pienamente vivi”. Un assunto di base della bioenergetica è che se il corpo, la persona non sono pienamente vivi , ossia non esprimono al meglio la propria energia e le proprie risorse, è perchè ci sono nel corpo-psiche dei blocchi emozionali non elaborati.

Nel lavoro bioenergetico, prima di tutto si svolgono degli esercizi che hanno la funzione di aiutare ad ascoltare il corpo e la propria dimensione interiore. Successivamente altri esercizi corporei e di respirazione hanno il compito di sciogliere le tensioni e i blocchi muscolari ed interni fino ad arrivare a sentire gli eventuali conflitti rimossi.

Da qui l'obiettivo è di ritrovare l'equilibrio, liberando le emozioni legate alle difficoltà descritte o semplicemente ripristinando il flusso regolare dell'energia. E' importante che l'individuo torni a sentire veramente se stesso per quello che è nella propria indole e ricominciare a provare anche emozioni di gioia e piacere.

Gli esercizi di Bioenergetica portano, nella continuazione della pratica, a sentirsi saldamente ancorati a terra, promuovendo l'unita e l'integrità del proprio sistema corpo-anima-mente.

Training Autogeno

Training significa “esercitarsi”, in questo caso per acquisire gradualmente una serie di esercizi che stimolano la concentrazione psichica passiva (semplice ascolto),la quale porta a spontanee modificazioni psichiche e corporee opposte a quelle provocate dallo stress o da uno stato di tensione o di ansia,infatti Autogeno significa “che si genera da sé”, ossia che si crea naturalmente.

Esso agisce a livello profondo nell'organismo, riportando equilibrio nel sistema neurovegetativo e di conseguenza aiutando a mantenere o promuoverela buona funzionalità di tutti i sistemi del nostro corpo (nervoso, muscolare, digestivo, respiratorio, circolatorio), i quali sono strettamente correlati.

In condizioni non patologiche il T.A. è indicato per prevenire le malattie ed ottimizzare l’energia in vari ambiti nella vita dell’individuo (comunicazione interpersonale, lavoro, studio, sport), durante la gravidanza per la preparazione al parto. In condizioni patologiche è consigliato nei disturbi causati dall’ansia o dallo stress, nei disturbi del sonno, negli attacchi di panico, nei disturbi somatici (ipertensione, ulcere,cefalee,artrosi), nella dipendenza da fumo.

Il Training Autogeno aiuta a prendersi cura di sé stessi e una volta acquisito può essere gestito dalla persona stessa.

La pratica continua porta, specialmente nel momento in cui viene svolto, a un profondo stato di rilassamento e benessere psicofisico libero da pensieri e tensioni, il quale rigenera completamente la persona e la porta di conseguenza a vivere quotidianamente in maniera più centrata, consapevole ed energetica.

Breathwork Counseling

Del Breathwork Counseling fanno parte principalmente: il Rebirthing e il Pensiero Creativo, oltre naturalmente all’ascolto attivo e al sostegno.

La tecnica del Rebirthing o arte del Respiro Consapevole è stata sviluppata da Leonard Orr, agli inizi degli anni 70, in California.

Rebirthing significa “rinascere” ed è stato chiamato così da Orr perché spesso le persone, dopo una seduta, si sentono rinate, ossia rigenerate, sia perché si può avere la possibilità di liberarsi dell’eventuale vissuto negativo legato alla nascita e riviverlo come un evento speciale, unico, con la profonda consapevolezza di quella che è l’eccezionalità di quel momento.

Respirare con questa tecnica serve inoltre a portare energia vitale nel corpo, ripulendo dalle tossine tutti i sistemi (nervoso, circolatorio...) e nutrendo le cellule e gli organi di ossigeno.

Oltre a questo, la respirazione consapevole e circolare (senza interruzione tra inspirazione ed espirazione e viceversa) stimola la memoria cellulare e può fare emergere ricordi o pensieri legati al passato, liberando sia le emozioni spiacevoli che piacevoli. A volte ci può essere dolore, paura da affrontare, le quali, continuando a respirare, possono essere superate.

A volte si possono vivere delle esperienze molto positive di pace, di serenità, di contatto molto forte con la propria fonte di amore interno. Questo poi si riflette nel quotidiano aiutando la persona a percepire maggiormente la propria parte vitale ed affettiva, sperimentando più entusiasmo e propositività.

Il contatto con questi aspetti influenza in modo positivo sia se stessi, sia le persone più vicine, sia la collettività nella quale si vive e si opera.

Con il Rebirthing viene utilizzata di solito la tecnica del Pensiero Creativo, che è diverso dal “pensiero positivo”.

Prima di dire di che cosa si tratta è necessario affermare che siamo usualmente abituati a pensare che è la parte razionale dei nostri pensieri ad aiutarci nel prendere delle decisioni o nel trovare la soluzione a dei problemi, in realtà essa rappresenta solo un terzo dei nostri pensieri e anche come Carl Gustav Jung sottolineava è “il pensiero inconscio a rappresentare la parte più importante della personalità”. Questo è maggiormente collegato alla sfera emozionale, con la quale ha un rapporto biunivoco, per cui la manifestazione di una particolare emozione rafforzerà il pensiero ad essa legato e viceversa.

Leonard Orr afferma che “il cambiamento non avviene con il passare del tempo ma con l’evoluzione dei nostri pensieri”.

E’ stato osservato che il pensiero è creativo, in quanto dà origine a stati psichici e comportamenti che riflettono il pensiero; è possibile quindi intervenire sulla struttura dei nostri pensieri negativi per mezzo di affermazioni di significato opposto, le quali, stimolando la consapevolezza dell’ emozione originaria e la sua liberazione a livello energetico tramite la respirazione, ci aiutano a dissolverli e a lasciare il posto a un sentimento di fiducia.

Gestione dello stress e Comunicazione Chiara ed Efficace

GESTIONE DELLO STRESS

Lo stress fa parte della vita e non ha solo un’accezione negativa, infatti parliamo di ‘eustress’ quando la risposta dell’organismo dà tono ed energia al sistema psico-fisico e prepara in maniera costruttiva all’evento da affrontare, è quello per esempio che si manifesta prima e dopo un esame, che poi viene superato.

Il ‘distress’ invece è quello che provoca forte ansia, preoccupazione, abbattimento, per esempio si può sviluppare in seguito ad un licenziamento inaspettato. La prima definizione di stress è riconducibile a Selye(1936), il quale affermò che “lo stress è la reazione aspecifica dell’organismo intero a qualsiasi agente stressante (stressor)”, e la chiamò “Sindrome generale di adattamento”, la quale è costituita da tre fasi, che sono : la reazione di allarme, la fase di resistenza e la fase di esaurimento. Nella prima si attivano , sotto il controllo del sistema nervoso centrale, un insieme di reazioni a catena che coinvolgono il sistema neurovegetativo(regola tutte le funzioni di base del nostro corpo, compresi tutti gli organi interni, del sistema digestivo, circolatorio, respiratorio, etc. ) nella componente del simpatico, il sistema endocrino e il sistema immunitario, i quali operano in stretta interdipendenza ,come la psiconeuroendocrinoimmunologia ci dimostra, sviluppando e confermando la tesi di Selye.

Fondamentali sembrano essere le reazioni che passano lungo l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene; l’ipotalamo, una minuscola parte dell’encefalo, con la secrezione dell’acth, stimola l’ipofisi(ghiandola alla base del cervello) la quale , a sua volta stimola le ghiandole surrenali a produrre cortisolo, detto anche ormone dello stress, perché quando è stimolato in eccesso, diventa dannoso per l’organismo, in particolare modo per il sistema immunitario. Allo stesso tempo il sistema nervoso simpatico libera i neurotrasmettitori adrenalina e noradrenalina, a questo punto i battiti del cuore aumentano, la pressione sanguigna si innalza, il respiro diventa più veloce, a livello epatico si ha il rilascio di glucosio, la pressione arteriosa aumenta, i processi digestivi vengono rallentati. Quando questa fase non dura molto, non è dannosa per l’organismo ed è seguita dalla fase di ripresa durante la quale interviene l’altra componente del neurovegetativo, il parasimpatico che rallenta tutto il sistema e ripristina l’equilibrio.

Nella fase di resistenza o adattamento , è importante mantenere la coscienza dello stato di stress, in questo caso l’organismo resiste e la persona sente quando è giunto il momento di allentare. Nel momento in cui questa consapevolezza viene persa, là dove, per esempio, ‘l’accelerazione’ di tutte le funzioni dura per molto tempo e viene normalizzata, lo stato di stress può divenire cronico e la persona può diventare ‘stress-dipendente’ ossia come assuefatta a quella sorta di eccitazione prodotta dagli ormoni che abbiamo menzionato.

Una prolungata resistenza allo stress può danneggiare l’organismo e si può trasformare in fase di esaurimento, in cui si ha una diminuizione delle risorse adattive, le funzioni organiche si possono alterare e ci può essere una maggiore predisposizione alle malattie.

Fra gli agenti stressanti possiamo indicare quelli di natura fisica come i disturbi ambientali, i traumi fisici, l’inquinamento e quelli sociali e psicologici, fra i quali sono compresi i problemi di comunicazione, i sovraccarichi lavorativi , i lutti, gli eventi traumatici, gli stati di patologia fisica o psicologica prolungati. ‘L’insieme dei tentativi per controllare gli eventi ritenuti difficili o superiori alle nostre forze ‘ è stato definito da Lazarus ‘coping’, esso è legato alla reazione allo stress, la quale è soggettiva ed è influenzata dall’età, dalla cultura, dal sesso, dalle modalità di interpretazione di un evento, le quali, di solito, si formano durante le fasi di sviluppo, dai vissuti e tratti di personalità, dalle aspettative proprie ed altrui, ma anche da abitudini, stili di vita, convinzioni, credenze.

I campanelli d’allarme di uno stato di stress cronico sono : difficoltà di attenzione e concentrazione, cefalee, tensione muscolare, nervosismo, disturbi del sonno, ansia, dolori gastrointestinali, senso di affaticamento, malumore, irritazione, senso di velocizzazione interno, disturbi cardiovascolari, tachicardia, respiro affannoso, ipertensione, ulcere. Esistono risorse naturali nell’individuo che aiutano a combattere lo stress, legate alla personalità, quali il senso dell’umorismo( produce betaendorfine e riduce il cortisolo ), la forza dell io e delle qualità legate ad esso, ossia fiducia in se stessi, senso di realtà, capacità di mediazione tra aspetti emotivi e cognitivi, grado di motivazione alla costruttività e all’evoluzione.

Suggerimenti per la lettura : "Lo Stress" - M. Farnè - ed. Il Mulino e Paolo Pancheri, "Stress emozioni malattia - introduzione alla medicina psicosomatica", ed. EST Mondadori

Per quanto riguarda la gestione e la prevenzione dello stress, oltre al Training Autogeno e il Rebirthing, già descritti, altri metodi sono:

TECNICHE DI MEDITAZIONE

Ci sono vari tipi di Tecniche meditative, naturalmente la tecnica non è la meditazione , è solo lo strumento da utilizzare per creare lo spazio interiore necessario, per diventare più ricettivi all’emergere del proprio stato meditativo, per rimuovere gli ostacoli e preparare il terreno al fiorire di quello stato che esiste in ognuno. Nella sperimentazione dello stato meditativo si può sentire rilassamento e calma profonda o gioia e amore o forte connessione con la propria unicità. Tra quelle che vengono usate nei percorsi qui descritti ci sono quelle statiche, basate sulla concentrazione sul respiro e sul corpo e quelle in movimento, in cui il corpo si muove, danza e poi si rilassa completamente, l’obiettivo delle due è comune : raggiungere uno stato di benessere profondo privo di pensieri, preoccupazioni e tensioni, da dove possono emergere le qualità descritte

ESERCIZI DI MINDFULNESS

Fare pratica di Mindfulness vuol dire apprendere una serie di esercizi che permettono di conoscersi più profondamente, di osservarsi senza giudizio, imparando ad affrontare gli errori, i cambiamenti, i contenuti e le convinzioni interiori che non ci fanno star bene, i momenti di difficoltà, promuovendo l’intelligenza emotiva ed insegnando ad attingere all’Essere profondo che è in noi , permettendoci di conoscere meglio il proprio potenziale e avere maggiore possibilità di intravederlo anche negli altri. L’Essere è il contrario dell’apparire e della parte egoica (caratterizzata da aggressività, avidità, competizione, prevaricazione sull’altro) e permette di raggiungere obiettivi positivi, alimentando qualità come : serenità, fiducia, capacità di risoluzione dei conflitti, capacità comunicative basate sull’ascolto e il rispetto degli altri, capacità collaborativa e di condivisione, entusiasmo, intuizione, creatività.

MOVIMENTO ESPRESSIVO

Il Movimento espressivo qui proposto nasce dall’esperienza con la bioenergetica, la gestalt, le costellazioni familiari, la PNL. Esso parte dal presupposto che ciò che si trova nella psiche si riflette nel corpo e viceversa, in una prima fase con questa tecnica si indica alla persona di ascoltarsi e di esprimere quello che sente con la postura ed il movimento, a volte questo può rappresentare emozioni antiche trattenute, a volte tensioni ed emozioni attuali. Nella seconda fase viene dato l’imput di muoversi, a volte il movimento può essere guidato, a volte viene lasciato libero, gli obiettivi sono quelli di liberarsi dai “contenuti fastidiosi”, far emergere la sapienza del corpo ascoltando come e dove guida, imparando a sperimentare il proprio sentire, lasciando che la propria energia vitale si mostri. È molto utile per imparare ad ascoltare meglio i propri bisogni ed avere chiarezza dei propri intenti. Le sessioni possono essere sia individuali che di gruppo.

COMUNICAZIONE CHIARA ED EFFICACE

Per Comunicazione chiara ed efficace si intende un tipo di comunicazione che permetta di affermare se stessi e allo stesso tempo prendere in considerazione il punto di vista dell’altro, in maniera che il rapporto diventi costruttivo. Questo si intende, naturalmente per qualsiasi relazione in qualsiasi ambito ( familiare, scolastico, lavorativo). Per rapporto costruttivo, secondo questo tipo di comunicazione, si intende quello finalizzato a conoscersi, condividere, entrare in empatia, collaborare, negoziare, creare un clima positivo ed energetico, essere anche pronti ad affrontare difficoltà e problemi concentrandosi principalmente sulle soluzioni, progettare e costruire insieme. Oltre alle conoscenze di base in materia di comunicazione, si impara a conoscere meglio quali sono gli ostacoli che la rallentano o la impediscono. Si impara anche a conoscere gli stili comunicativi non funzionali e come trasformarli in funzionali. Gli esercizi, in questo ambito, hanno la funzione di conoscere il proprio stile comunicativo e di trasformarlo, conoscendosi un po’ più profondamente, un po’ anche in quelle parti più profonde che a volte agiscono in maniera automatica, scoprendo la capacità di mettersi in gioco e in discussione e sviluppando flessibilità sia con se stessi che con gli altri.

Costellazioni familiari

Questo metodo è stato scoperto, intuito da Bert Hellinger, conosciuto in tutto il mondo per questo.

È un metodo che va sperimentato per comprenderlo veramente. Quello che si può dire è che consiste in una rappresentazione scenica della famiglia d’origine o di quella attuale o di un gruppo di persone (lavoro, etc) di cui, la persona, che decide di fare la propria costellazione , vuole conoscerne meglio le dinamiche inconsce, queste si rivelano tramite il vissuto emotivo espresso dai rappresentanti e dal loro movimento, i quali nascono spontanei; ciò è possibile perché si attiva il campo morfico che lega le persone facenti parte di un sistema.

Sono molto utili per acquisire consapevolezza e chiarezza profonda di chi siamo veramente, dei disagi e dei condizionamenti che vengono dal passato, ma allo stesso tempo della forza e dell’amore che c’è dentro ognuno di noi, i quali portano a una visione più ampia degli individui e dei sistemi e di conseguenza all’apertura alle soluzioni e alla trasformazione. Sono adatte anche per prendere in considerazione difficolta di relazione nella coppia, separazioni e lutti, stress, ansia, aggressività, situazioni spiacevoli che si ripetono ciclicamente, stati di malattia e molto altro.

Oltre che in gruppo le costellazioni possono essere fatte anche individualmente, utilizzando i Playmobil o dei fogli di carta o altro, la persona posiziona il suo sistema familiare così come avrebbe fatto con un gruppo di rappresentanti e va lei stessa a sentire i sentimenti e i movimenti, svelando i meccanismi dell’inconscio e avviandosi così, anche in questo caso, alla risoluzione.

Si possono fare anche le Costellazioni dell'Essere, che consistono nel rappresentare delle parti di Sè, con l'obiettivo di portare nella propria interiorità più conoscenza, integrazione ed armonia.

Le tecniche qui presentate sono adatte ad individui, famiglie, coppie e gruppi di lavoro. E’ possibile organizzare delle CONFERENZE di presentazione in vari contesti ( scuole, aziende, cooperative ed altri ambiti lavorativi).
Anche presso lo studio privato la PRIMA SESSIONE di ogni tecnica o seminario è GRATUITA e serve come approfondimento e sperimentazione.